L' innovazione sta trasformando il mondo delle bevande alcoliche
La continua esplorazione in ambito gastronomico sta portando alla sperimentazione di nuovi percorsi e sensazioni, al punto che chef e tecnici stanno incorporando veri e propri dipartimenti di ricerca e sviluppo nei loro ristoranti.
In quest’ottica, anche il ruolo del cocktail, creato nel 19° secolo, si è gradualmente evoluto, fino ad entrare di diritto all’interno dei pasti. Di pari passo con la cucina, ora più che mai votata allo studio degli aspetti tecnici e creativi della disciplina, nel mondo dei cocktail sempre più barman sono passati alla sperimentazione, in modo da offrire nuovi metodi per godere di queste bevande.
L'esempio perfetto di questa tendenza innovativa è Carles Bonnin, un barista e “mixology-teacher”, docente al Bell Art School di Barcellona e fondatore del Bars7tBarcelona. L’azienda di Bonnin offre a imprese e privati l'esperienza dei suoi barman professionisti. Anche se non ha le proprie sedi, Bonnin si occupa anche delle location e ad esse accompagna la corretta degustazione di cocktail.
Tuttavia, il professionista spagnolo non rappresenta un’oasi nel deserto. Negli ultimi anni in molti si sono dati allo studio dei gusti, delle consistenze, degli odori e delle tecniche legate al mondo dei miscelati. Aumentano, dunque, all’interno dei ristoranti, il personale e gli spazi di lavoro che si occupano di consulenza e progettazione del cocktail-menù.
Innumerevoli sono le trovate innovative, sia nel mixage che nella presentazione: non è difficile, infatti, trovare anche il cibo come parte integrante del cocktail, con ostriche, biscotti, frutta e pancetta a correlare le composizioni alcoliche.
Anche il mondo delle bevande, dunque, avanza parallelamente a quello della cucina. A collegarli rimane sempre lo stesso fattore: l’innovazione. E questa, per noi, non è una novità.